Il Ministero dello Sviluppo ha reso noto come intende ridurre del 10% le bollette delle piccole e medie imprese (PMI) e arrivare (nel 2015) ad una bolletta più equa e leggera: “togliere a chi ha avuto troppo, restituire a chi ha pagato di più, [..] eliminare le rendite, eliminare i sussidi incrociati ingiustificati, far funzionare la concorrenza e promuovere la legalità”.
La misura più corposa e interessante è certamente quella sul solare fotovoltaico, che ne rinegozia retroattivamente i generosissimi incentivi accumulati fin qui tramite cinque Conti Energia (oggi stiamo a 6.6 miliardi di euro all’anno).
Spalmatura obbligatoria degli incentivi per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore ai 200 kWp. Si propone di allungare obbligatoriamente il periodo di incentivazione da 20 a 25 anni senza riconoscere alcun tasso di interesse, gettito previsto (700-900 M€)
Non è difficile prevedere le contenute ire dei sostenitori delle rinnovabili loro malgrado per una misura che, va detto, fa a pezzi lo stato di diritto, sacrificato sull’altare dell’insostenibilità economica di incentivi dissennatamente allocati e concessi per anni.
Il resto delle misure lo trovate sul blog di Assoelettrica.
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