Marchionne va in America
27 aprile 2012 1 commento
Chrysler ha quadruplicato i profitti rispetto a un anno fa. E’ il miglior risultato del gruppo dal 1998. Mica bubbole.
No bird soars too high if he soars with his own wings – William Blake
27 aprile 2012 1 commento
Chrysler ha quadruplicato i profitti rispetto a un anno fa. E’ il miglior risultato del gruppo dal 1998. Mica bubbole.
21 marzo 2012 4 commenti
Delle convulsioni dell’industria fotovoltaica occidentale si era già scritto su questo blog. Per farla breve, la causa delle sopracitate convulsioni è fondamentalmente una sola: la concorrenza dei prodotti cinesi che, semplicemente, costano meno, forti dei sussidi governativi elargiti all’uopo da Pechino.
7 marzo 2012 Lascia un commento
Dopo le pessime vendite nel 2011 in America, FIAT ci riprova con la 500. Stavolta associando il volto e la trasgressione di Charlie Sheen (quello di Due uomini e mezzo).
3 gennaio 2012 6 commenti
Secondo il World Street Journal, la 500 in America è stato uno dei peggiori flop commerciali del 2011. Peccato, perchè quella della 500 in USA era una sfida imprenditoriale coraggiosa. Sui siti specializzati e non si leggono le solite accuse su Marchionne e sull’imminente crollo di FIAT. Ora, un paio di considerazioni.
3 novembre 2011 2 commenti
Farsi fregare succede a tutti. Quando succede una volta niente di male, tutta esperienza per il futuro. Può accedere due volte. Anche in tal caso poco male, repetita juvant dicevano i latini, e non sempre si impara al primo tentativo. Quando però ci si fa fregare tre volte nello stesso modo bisognerebbe fermarsi a pensare, seriamente.
Di che si parla? Del mercato delle rinnovabili, in cui Stati Uniti e le economia avanzate in generale continuano a farsi fregare dalla Cina, imperturbabili.
20 ottobre 2011 6 commenti
Che l’industria fotovoltaica americana non se la passi troppo bene non è una novità. Il recente fallimento di Solyndra, nonostante corposi sussidi governativi, è la dimostrazione plastica che qualcosa non va nel mercato del fotovoltaico d’oltreoceano. La ragione è fondamentalmente una sola: la concorrenza dei prodotti cinesi che, semplicemente, costano meno.
I costruttori di pannelli solari americani si sono recentemente lamentati con Washington per la concorrenza cinese nel settore, definendola niente meno che una truffa ben orchestrata.
29 luglio 2011 1 commento
Eravamo rimasti che in America si sta discutendo dei nuovi standard per l’efficienza delle auto nel periodo 2017-2025 e sulle ripercussioni della decisione per il mercato dell’auto. Le proposte sul tavolo sono due: gli ambientalisti vogliono i 62 mpg (miles per gallon, circa 26 km/l). Il che vorrebbe dire che per il 2025 gli Stati Uniti dovranno dotarsi di un parco auto in circolazione composto per il 64% di auto ibride o elettriche. Detto altrimenti, i costruttori americani dovranno convertire le linee alla produzione di auto ibride/elettriche. I costruttori d’auto americani invece vogliono un più mite 47 mpg (20 km/l), raggiungibile tramite avanzamenti tecnici del motore a scoppio e quindi senza grossi sconvolgimenti del business attuale.
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