Marchionne e il futuro dell’auto

il mio articolo per iMille

Diciamolo, Marchionne non è probabilmente una tra le persone più amate in italia. Sono molte le scelte dell’amministratore delegato di Fiat che hanno fatto discutere: il referendum di Mirafiori, la partecipazione in Chrysler, i SUV, solo per citare i più recenti. Ma la scelta che da sempre rende perplessi, e fa generalmente inalberare, gli ambientalisti italiani è la sua visione sul futuro dell’auto, quando il petrolio sarà scarsamente reperibile o troppo costoso. Mentre il mondo dell’auto guarda all’elettrico con sempre maggiore interesse e i Motor Show mondiali sono invasi da concept car di veicoli elettrici, Marchionne non perde occasione per esprimere dubbi sul presente e il futuro dell’auto elettrica.

Tanto per dare qualche esempio concreto, ad un intervista rilasciata poco tempo fa al Sole 24 Ore Marchionne ha dichiarato:

La struttura finanziaria delle auto elettriche non sta in piedi. Le auto a batterie hanno dei limiti fisici per quanto riguarda le condizioni di esercizio. [..] L’anno prossimo lanceremo la 500 elettrica sul mercato americano, e perderemo 10mila dollari ogni auto prodotta e venduta lì. Figuratevi se dovessimo esportarla verso l’Europa.

Solo qualche mese fa dichiarò alla rivista brasiliana Veja di non credere nelle macchine elettriche, perchè:

I veicoli elettrici non sono economicamente autosufficienti. La tecnologia avanza sempre e rende longevo il motore a combustione.

A chi gli fa notare che Nissan-Renault, al contrario, sta puntando tantissimo sul settore dell’auto elettrica, Marchionne risponde lapidario:

Ognuno fa le sue scelte strategiche.

Una domanda sorge dunque spontanea: qual è la scelta strategica di Marchionne per il futuro dell’auto, quando non ci sarà più petrolio? Presto detto, il gas naturale (CNG). Pensandoci, per Fiat è l’opzione più ovvia. Negli ultimi 15 anni, l’Italia ha infatti sostituito la sua quasi totale dipendenza dal petrolio con una quasi altrettanto totale dipendenza dal gas naturale per la generazione di energia elettrica. In pratica, cambiato l’albero su cui impiccarci, si è anche creato in Italia il sostrato necessario allo sviluppo di motori e infrastrutture dedicate al gas naturale.

Fiat può forse essere considerata oggi leader mondiale nella produzione di motori a gas e Marchionne non ha mai fatto mistero di volerli introdurre anche negli Stati Uniti, sfidando in competizione General Motors e Toyota che invece puntano sull’elettrico (e ibridi). Marchionne, dunque, punta sul gas naturale come successore del petrolio per le auto. Toyota, sull’elettricità. Due diverse filosofie, che daranno vita allo scontro più acceso del mercato delle auto di fascia medio-bassa nei prossimi anni. Il mercato di fascia alta probabilmente resterà ancora a lungo dominato dal diesel nonostante il prezzo in aumento: ad un combustibile di prezzo elevato corrispondono prestazioni elevate, a disposizione di chi può permettersi Audi, BMW o Lexus.

Ma Marchionne ha ragione? L’auto elettrica è davvero insostenibile? E l’auto a gas è meglio? Vediamo un confronto basato sui numeri (e non sulle opinioni), senza perderci in tecnicismi eccessivi.

Costo: veicoli nativi a gas naturale non costano più dei normali veicoli a benzina. Il retrofitting a gas naturale di veicoli convenzionali è relativamente economico. Chi invece vuole un veicolo ibrido/elettrico deve pagare le costosissime batterie agli ioni di litio (circa 8-10mila euro). La Leaf di Renault-Nissn costa circa 33mila euro – incentivi esclusi, ma tanto in Italia gli incentivi sui veicoli elettrici non li abbiamo – una Opel Ampera 40mila. Quindi punto a favore del gas.

Autonomia: i normali veicoli a gas naturale hanno un’autonomia di circa 280 Km, contro i 140Km dei veicoli elettrici come la Leaf. Veicoli elettrici extended range come la Opel Ampera arrivano però a 650Km, grazie alla presenza di un generatore interno. Punto a favore dell’elettrico.

Infrastruttura di rifornimento: in Italia ci sono 800 stazioni per fare un pieno di gas (quelle a benzina/diesel sono 22mila, per darvi un metro di paragone). Al di fuori dei confini nazionali le stazioni a gas sono generalmente moooolto poche. Le stazioni di ricarica elettrica in suolo nazionale si contano sulle dita di una mano monca. Tuttavia i veicoli elettrici possono essere ricaricati a casa, se avete un garage privato. Il costo di installazione di una stazione di ricarica elettrica è leggermente inferiore rispetto al gas naturale, ma installare una rete di distribuzione resta assai oneroso in ambo i casi. Punto pari.

Gas serra: un veicolo elettrico ha emissioni inferiori sul carburante rispetto ad uno veicolo a gas naturale ma ha una impronta ecologica maggiore sui materiali di costruzione. Il punto di pareggio si trova intorno ai 30mila chilometri percorsi, dopodiché l’elettrico vince. Per ciò che concerne l’inquinamento delle batterie, ad oggi si ricicla il 60% dei metalli pesanti. Sulle emissioni di CO2 dell’auto elettrica circola la leggenda metropolitana dello spostamento della produzione di CO2 a monte, dalle auto alle centrali. L’auto elettrica ha emissioni zero, ma considerando la CO2 prodotta dalle centrali centrali a carbone, necessarie per fornire l’elettricità per ricaricare i veicoli elettrici, le emissioni ammonterebbero a 140 grammi di CO2 per Km, come una normale auto a benzina. Questa è una bufala, perchè se l’elettricità viene prodotta dalle centrali a gas, che in Italia coprono il 60% della produzione elettrica ed emettono un quinto di quelle a carbone a parità di kWh, e non dal carbone, le emissioni di CO2 si abbassano a circa 30 grammi di CO2 per chilometro. La Volkswagen Polo, campione della categoria, ne fa 99. Fate voi. Punto a favore dell’auto elettrica.

Efficienza: è meglio il gas o l’elettrico per far durare di più le nostre scorte di energia? Chi dei due ha l’efficienza maggiore e permette di percorrere più chilometri a parità d’energia? Immaginiamo di avere a disposizione un metro cubo di gas naturale. Lo possiamo usare per un’auto con motore a gas naturale con il quale, all’efficienza attuale, si percorrono 14 chilometri. Oppure possiamo darlo ad una centrale a gas e trasformarlo in elettricità. Considerando che la miglior tecnologia disponbile ha un rendimento del 60%, bruciare un metro cubo di metano sviluppa circa 35 MJ di energia termica che forniscono circa 20 MJ di energia elettrica, ossia 5,6 kWh. L’auto elettrica percorre 5 chilometri con 1 kWh, il che vuol dire che con il metro cubo di cui sopra si possono percorrere 5,6 x 5 = 28 chilometri. Il doppio dei chilometri percorsi col gas. E punto a favore dell’elettrico.

Sostenibilità: forse l’aspetto più importante, in tempi di picco del petrolio. La scoperta dei giacimenti di shale gas in nord-america ha abbattuto i prezzi del gas del 50% rispetto ai valori del 2006. Tuttavia Il tasso di declino dei pozzi pare sia molto alto. Detto senza tanti giri di parole, non si sa con certezza per quanto tempo ne abbiamo. Ora vediamo l’elettricità prodotta da rinnovabili. In Italia usiamo ogni anno 39 miliardi di litri all’anno di benzina/diesel per autotrazione. Assumendo un’efficienza media dei veicoli di 10 km/l, vuol dire che in Italia percorriamo 400 miliardi di chilometri all’anno. La Nissan Leaf consuma 1kWh per 5Km. Il che significa che servono 80 TWh all’anno di energia elettrica per alimentare un parco auto elettrico equivalente a quello a benzina. La produzione elettrica italiana è di circa 350 TWh all’anno, di cui 70 da fonti rinnovabili. La produzione di energia rinnovabile in Italia è cresciuta di 20 TWh annuali in 10 anni, principalmente grazie a eolico (+10 TWh) e biomasse (altri 10). Vuol dire che per produrre gli 80 TWh per le auto elettriche interamente da fonti rinnovabili, assumendo la stessa crescita annuale, ci vogliono 40 anni. Altrimenti detto, l’energia elettrica necessaria ad alimentare il 10% dell’intero parco auto – obbiettivo per il 2020 dei costruttori d’auto – possiamo procurarla continuando a investire sulla crescita delle fonti rinnovabili in 4 anni. Ampiamente alla portata, direi. Punto per l’auto elettrica.

Riassumiamo il confronto. La tabella qua a fianco sintetizza i risultati dei singoli punti: auto elettrica batte auto a gas cinque a due. Un risultato abbastanza netto. Il che non vuol dire che l’auto a gas naturale è una ciofeca. Vuol dire che dal punto di vista energetico e ambientale l’auto elettrica è meglio.

Allora perchè tutta questa avversione di Marchionne verso la tecnologia elettrica? Presto detto, è per via del TwinAir. La tecnologia di punta dei motori Fiat, infatti, è stata espressamente progettata prevedendo una versione a gas naturale a fianco della tradizionale a benzina, senza perdita di prestazioni. Ogni volta che denigra l’auto elettrica, Marchionne semplicemente sostiene i prodotti della sua azienda (TwinAir) contro la concorrenza. Trattasi di pubblicità, insomma, di quella che ti aspetteresti da ogni buon amministratore delegato, a cui dare il peso e l’importanza opportuni.

6 Responses to Marchionne e il futuro dell’auto

  1. ziomaul says:

    Il Melchiorre deve spiegare come mai hobbysti spendono di meno nel trasformare la nuova500 e addirittura qualcuno (artigiani) le vende di già… Guadagnandoci? Mentre lui dice ce ci perde 10’000eiro l’una?
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    Un hobbysta/artigiano deve prendere un pacco batteria da 10’000euro mentre alla FIAT gli costa solo 2’000euro più o meno?
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    Ma???
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    Ciao

  2. Ivan Bartolucci says:

    Non è corretto il dato sull’autonomia perchè se si considera per la Ampera 650km (cioè autonomia elettrica di circa 50 + il resto dato dal motore che genera elettricità) bisogna considerare che tutte le auto a trazione gas hanno anche il serbatoio per la benzina il che porta ad autonomie superiori a 650km

  3. Mario says:

    Efficienza, ma l’efficienza della trasmissione dalla centrale alla stazione è il 100%

  4. Mastro Picchiatore says:

    Volevo solo non far dimenticare che l’Italia è tra i pochi paesi al mondo che per accendere una lampadina deve bruciare idrocarburi o carbone. Figuriamoci per rifornire una rete nazionale eco sostenibile. Con gli ultimi referendum ci siamo impiccati per i prossimi 30 anni. Saremo a breve gli unici imoportatori di greggio al mondo!!

    • ziomaul says:

      Veramente noi usiamo idrocarburi non per necessità ma perchè esistono da noi le lobby petrolifere di cui una deve spendere soldi per giocare al calcio…
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      Del resto esistono 200 Paesi che non hanno l’atomo e stanno felici e contenti (e molti non sono terzo mondo) anche vendendo all’estero la corrente come l’Austria e la Grecia verso l’Italia.
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      Della lobby dell’atomo ci siamo liberati adesso spetta alla petrolifera che è inutile e poi via anche quella automobilistica e saremo felici e contenti!
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      Ciao

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