Ieri, Anna Ryden ha pubblicato sul suo blog un’analisi sulla convenienza degli investimenti nella borsa italiana. L’algoritmo usato da Anna è quello della Media Mobile, che è uno dei più utilizzati per la sua facilità di calcolo.
Un modello di analisi tecnica molto semplice per capire quando potrebbe essere il momento di rientrare in borsa, è quello delle medie mobili a lungo termine. È abbastanza grezzo, ma funziona sia su singole azioni che su indici. Si compra l’indice quando la media mobile a 50 giorni incrocia la media mobile a 200 giorni da sotto, e si vende l’indice quando avviene il contrario, cioè quando la MM50 si tuffa sotto la MM200. Il resto del tempo si sta liquidi.
In pratica, si costruisce la media aritmetica dei prezzi di un determinato arco temporale e si confrontano i valori di diversi archi. Come scritto sopra.
Orbene, Anna si è divertita ad immaginare di aver investito nella borsa italiana seguendo il metodo della Media Mobile, e calcolando il rendimento. Al netto delle commissioni bancarie, il risultato della borsa italiana è stato un modesto +20% in 7 anni, equivalente a un +2.7% annuo che è praticamente l’inflazione. Quindi, al netto dell’inflazione, con la borsa italiana non guadagnate (quasi) nulla.
Ho provato ad applicare lo stesso metodo sulle borse europee. I dati storici sono facilmente reperibili su Yahoo Finance. Negli ultimi 7 anni di cui sopra, col DAX tedesco ho ottenuto un ottimo +125%+75%, con l’AEX olandese +67%, con il CAC francese +60%. Se ne deduce che la nostra borsa se la passa peggio del resto d’Europa. Non una gran sorpresa.
La cosa interessante, invece, è che col metodo della Media Mobile di cui sopra, esce fuori che da più di sei mesi conviene essere liquidi (e dunque uscire) su *tutte* le borse europee.
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